Grazie alla sua possibile applicazione all’intero ciclo di vita di un edificio, il BIM rappresenta un grande vantaggio per tutte le figure coinvolte nella realizzazione di un progetto, inoltre sappiamo che le sue 7 dimensioni consentono di ottimizzazare aspetti come qualità, tempi, costi e garantiscono un maggiore controllo sull’intero processo di realizzazione e ciclo di vita di un edificio.
Ad ormai quattro anni di distanza dall’entrata in vigore del “Decreto Baratono” n. 560 del 1 dicembre 2017, recentemente aggiornato con il n. 312/2021 (con cui si definisce il calendario per l’introduzione obbligatoria del BIM per gli appalti pubblici in Italia e che coinvolgerà dal 2023 tutte le gare d’appalto per lavori di costruzione superiori a 5.350.000 euro e dal 2025 tutte le gare pubbliche superiori a 1.000.000 euro), sono state condotte numerose ricerche che dimostrano il costante incremento dei “bandi BIM”. Per avere un quadro esaustivo della situazione in Italia, si possono consultare i report che OICE elabora annualmente e che offrono un quadro sincero sulla diffusione della metodologia BIM soprattutto all’interno della P.A. Conseguentemente all’introduzione del decreto l’adozione del BIM, come prassi progettuale, è in costante aumento anche presso le società di architettura e ingegneria e presso gli studi di progettazione.

Di seguito si riporta un estratto dall’indagine condotta da OICE in collaborazione con CER “consuntivo 2020 – Previsioni 2021” da cui si evince che “l’86,4% delle imprese dichiara di aver effettuato investimenti in BIM, percentuale che sale fino al 94,3% quando si considerano le sole imprese con più di 50 dipendenti (Figura 1).

La Figura 2 mostra che gli investimenti in BIM sono stati prevalentemente indirizzati alla formazione (87,4%) e all’acquisto di software (76,4%).
Come si evince dalla Figura 2 gli investimenti maggiori sulla diffusione del Building Information Modeling hanno riguardato prevalentemente l’ambito della formazione, un dato importante questo che conferma la progressiva diffusione delle figure qualificate quali BIM Manager, BIM Specialist e BIM Coordinator. Di recente infatti è nata la prima BIM Community italiana il cui coordinatore è l’Ing. Marco Perazzi. Nella notizia si apprende che sono oltre 1.300 i professionisti certificati BIM e l’85% di loro è certificato con ICMQ.
Noi di Tecno 3D crediamo vivamente che investire nella formazione significhi contribuire allo sviluppo della nostra società attraverso due importanti finestre: l’ingegneria e l’architettura.
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